Visualizzazione post con etichetta libri di astrologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libri di astrologia. Mostra tutti i post

lunedì 28 agosto 2017

LOGICA E MAGIA DI DONATO VERARDI

Donato Verardi, dottore di ricerca in Storia (Parigi) e in Filosofia (Pisa), vive attualmente in Francia ed è tra i più accreditati studiosi dell’opera di Giovan Battista Della Porta. Specialista in storia
del pensiero tardo medievale e rinascimentale, la sua riflessione critica è indirizzata soprattutto verso problematiche inerenti l’astronomia, l’astrologia, l’ottica e la meteorologia. Al pensiero di Della Porta ha dedicato numerosi saggi, voci enciclopediche e diverse conferenze, in Italia e all'estero.




Pensatore ‘più famoso che noto’ – secondo la celebre espressione di Giuseppe Gabrieli – Giovan Battista Della Porta (1535-1615) è uno dei protagonisti più rappresentativi della cultura filosofica e scientifica rinascimentale.
Nato a Vico Equense (per alcuni a Napoli) è il primo ascritto all’Accademia dei Lincei. Si distingue ben presto per i suoi studi di ottica, di fisiognomica e di magia naturale, raggiungendo risultati
di gran pregio anche sul versante del teatro. In un passo del Del senso delle cose e della magia, rievocando i termini di una pubblica disputa con Della Porta, Tommaso Campanella (1568-1639) rivolge al filosofo campano una critica assai dura, accusandolo di essersi approcciato al
mondo naturale e ai suoi ‘segreti’ con metodo meramente descrittivo.
Stanno veramente così le cose? Prendendo le mosse da questo celeberrimo episodio della biografia dei due pensatori, il libro ricostruisce l’effettiva posizione di Della Porta circa il tema degli ‘occulti segreti della natura’, approfondendo i rapporti che essa intrattiene con le riflessioni coeve sulla logica e l’astrologia. Per Della Porta, il mago naturale è colui che, dotato dal cielo di nascita di particolari capacità, mette in relazione, anche tramite un’adeguata preparazione teorica, gli astri e
il mondo corruttibile della materia sublunare. A distinguerlo dal filosofo naturale, troppo impegnato nella ricerca delle ‘ragioni delle cose’, è la consapevolezza che lo sforzo ermeneutico della magia naturale si misura soprattutto nel quadro della comprensione empirica, ma non per questo esente da una doverosa giustificazione logica, delle qualità occulte dei segreti della natura.