Solstizio
d'Inverno 2018: data, significato e tradizioni
Il Solstizio d'Inverno è uno
dei quattro momenti astronomici più importanti dell'anno insieme all'Equinozio
d'Autunno e al Solstizio d'Estate, perché segna il passaggio da una stagione,
l'autunno, all'altra, l'inverno. Sicuramente sentendo la parola solstizio
avrete immaginato che ci sia di mezzo il sole, ed infatti il termine viene dal
latino e dall'unione di sol (sole) con il verbo sistere (fermarsi). I solstizi
sono due, uno invernale e uno estivo, e sono esattamente i due opposti sia per
quanto riguarda il rapporto Terra-Sole sia, di conseguenza, per quanto concerne
gli effetti sul nostro pianeta e sui due emisferi che lo compongono.
Data
del Solstizio d'Inverno 2018
Qual è la data del Solstizio
d'Inverno 2018? Il Solstizio d'Inverno cade il 21 dicembre 2018 e precisamente
alle 22:22 di sera. È importante specificare la data quando si parla di
Solstizio d'Inverno perché quest'ultimo non cade sempre lo stesso giorno, ma
oscilla fra il 21 e il 22. Il motivo è relativamente semplice: noi utilizziamo
un calendario chiamato gregoriano che dura 365 giorni, ma alla Terra occorrono
365 giorni e 6 ore (circa) per completare la sua orbita attorno al sole (si
parla di anno siderale); ciò ha fatto sì che ci sia una variazione da un giorno
all'altro e che questo disavanzo si riassesti grazie all'anno bisestile che,
con l'aggiunta di un giorno in più, incorpora e integra le 6 ore lasciate
indietro degli anni precedenti. Nel 2018 la data del Solstizio d'Inverno sarà
dunque venerdì 21 dicembre, segnatela nel vostro calendario!
Significato
del Solstizio d'Inverno
Sappiamo bene cosa significa
per noi e per il nostro quotidiano l'arrivo del Solstizio d'Inverno: il
passaggio alla stagione decisamente fredda che culmina nei mesi di gennaio e
febbraio. Questo dipende dalla particolare posizione dell'asse terrestre
rispetto al Sole, più che dalla distanza del nostro pianeta dalla stella che ci
illumina e ci riscalda. Che ci crediate o meno (ma dovete crederci, perché è
scienza!) Al Solstizio d'Inverno è il momento in cui la Terra si avvicina
maggiormente al Sole, ma dato che l'asse terrestre la inclina verso l'esterno
(e non verso il Sole) i raggi cadono con un angolo molto stretto (circa 23°).
Ciò è valido per il solo emisfero boreale, mentre in quello australe succede
esattamente l'opposto, visto che l'inclinazione è diversa. Nell'emisfero
boreale il giorno del Solstizio d'Inverno è anche quello con il sole basso e
infatti si raggiungono appena 8 ore di luce e poco più. Sebbene si ritenesse in
passato che la festa di Santa Lucia fosse il giorno più corto dell'anno, questo
"record" spetta invece al Solstizio d'Inverno. Giorno triste, dunque?
No, perché è dall'indomani si ricomincia a camminare verso le lunghe e
soleggiate giornate primaverili e invernali e pertanto il Solstizio d'Inverno
assumeva anche il significato di rinascita in tempi passati.
Tradizioni
del Solstizio d'Inverno
Come è facile intuire, il
Solstizio d'Inverno è stata nei secoli passati una ricorrenza importante per
tantissime popolazioni che festeggiavano questo momento particolare con diversi
rituali. Per i celti era Yule la celebrazione che rendeva omaggio al passaggio
della stagione con vari rituali. In Britannia presso Stonehenge si eseguivano
riti di vario genere probabilmente nell'ora del tramonto. E i Romani? Per
questo popolo era la Festa del Sol Invictus sulla quale peraltro pare sia stato
rimodellato il Natale. Dal 17 al 23 dicembre per il popolo romano era anche il
tempo dei Saturnali, giornate in cui si rendeva lode e sacrifici al dio dell'agricoltura
e che cambiava, seppure per pochi giorni, la gerarchia della società. I servi
potevano finalmente vivere qualche ora da uomini liberi e godere della vita,
salvo poi tornare al punto di partenza allo scadere della festività. Come mai
in molte di queste feste pagane erano diffusi sacrifici quali i riti? La
ragione è che andando verso l'inverno, stagione avara di nutrimento, si
eliminavano in questo modo i capi di bestiame che la popolazione non sarebbe
stata in grado di nutrire. Inoltre, forse non tutti sanno che esistesse anche
il Solstizio d'Inverno cinese (esattamente come esiste il Capodanno cinese) e
rappresenta il momento di massima forza delle Ying.
Solstizio
d'inverno a Stonehenge
Il solstizio d’inverno nella
civiltà antica rappresentava numerose festività: il Natale per il
cristianesimo; il Sol Invictus per i pagani e per i celti; Yule per il
neopaganesimo; Alban Arthan, la festa della luce di Re Artù per la tradizione
druidica e il Saturnalia nell’Antica Roma.
Stonehenge è il famoso sito
neolitico che si trova a circa 130 chilometri a Sud di Londra, ad Amesbury. È
composto da grosse pietre erette dette “megaliti”, poste in forma circolare.
Alcuni sostengono che Stonehenge sia un antico osservatorio astronomico e,
dunque, legato ai solstizi e agli equinozi: all’alba di questi particolari
giorni, la luce del Sole entra perfettamente dalla porta principale del
complesso.
Non si sa ancora cosa fosse
esattamente Stonehenge in origine ma, oggi, è luogo di pellegrinaggio per i
seguaci della Wicca e delle altre religioni neopagane, oltre che per la festa
celtica. Rituali, culti e celebrazioni inerenti al solstizio d’inverno si contano
in tutto il mondo e in numerose culture: basti pensare a Machu Picchu, luogo
sacro per gli Inca e dedicato alle osservazioni astronomiche, oppure alle
piramidi egiziane disposte in base agli orientamenti solari e stellari.
Significato
del solstizio d’inverno per la massoneria
Per la massoneria, il
solstizio d'inverno ha un significato esoterico. Nella tradizione massonica,
questo fenomeno è legato al culto di Mitra. La massoneria è un’associazione di
fratellanza che si diffuse, in Europa e nel resto del mondo, con l’obiettivo di
unire gli uomini affinché potessero essere portatori di un'armonia universale e
perfetta.
Anche per la massoneria,
dunque, il solstizio d'inverno è carico di significato. La celebrazione dei
solstizi venne trasmessa dai misteri mitriaci dal mondo classico. Mitra è un
dio ellenistico e romanico adorato nelle religioni misteriche dal I secolo a.C.
al V secolo d.C. La sua nascita era festeggiata durante il solstizio d’inverno
e il suo culto influenzò diverse tradizioni e religioni: nello specifico, si
credeva in Cautes e Cautopates, due dadofori che avevano assistito Mitra
durante l'uccisione di un toro, simbolo del male. Cautes rappresenta il
solstizio d'estate e Cautopates quello d'inverno.
È da questo culto che la
massoneria ha tratto l’idea secondo la quale si ha l’apertura della Porta degli
Uomini in estate e quella degli Dei in inverno: in questo periodo, i massoni
devono chiudersi in se – situazione rappresentata dalle giornate più corte –
per potersi, poi, aprire alla più grande luce interiore.
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