lunedì 10 dicembre 2018

SOLSTIZIO D'INVERNO





Solstizio d'Inverno 2018: data, significato e tradizioni

Il Solstizio d'Inverno è uno dei quattro momenti astronomici più importanti dell'anno insieme all'Equinozio d'Autunno e al Solstizio d'Estate, perché segna il passaggio da una stagione, l'autunno, all'altra, l'inverno. Sicuramente sentendo la parola solstizio avrete immaginato che ci sia di mezzo il sole, ed infatti il termine viene dal latino e dall'unione di sol (sole) con il verbo sistere (fermarsi). I solstizi sono due, uno invernale e uno estivo, e sono esattamente i due opposti sia per quanto riguarda il rapporto Terra-Sole sia, di conseguenza, per quanto concerne gli effetti sul nostro pianeta e sui due emisferi che lo compongono.


Data del Solstizio d'Inverno 2018

Qual è la data del Solstizio d'Inverno 2018? Il Solstizio d'Inverno cade il 21 dicembre 2018 e precisamente alle 22:22 di sera. È importante specificare la data quando si parla di Solstizio d'Inverno perché quest'ultimo non cade sempre lo stesso giorno, ma oscilla fra il 21 e il 22. Il motivo è relativamente semplice: noi utilizziamo un calendario chiamato gregoriano che dura 365 giorni, ma alla Terra occorrono 365 giorni e 6 ore (circa) per completare la sua orbita attorno al sole (si parla di anno siderale); ciò ha fatto sì che ci sia una variazione da un giorno all'altro e che questo disavanzo si riassesti grazie all'anno bisestile che, con l'aggiunta di un giorno in più, incorpora e integra le 6 ore lasciate indietro degli anni precedenti. Nel 2018 la data del Solstizio d'Inverno sarà dunque venerdì 21 dicembre, segnatela nel vostro calendario!


Significato del Solstizio d'Inverno

Sappiamo bene cosa significa per noi e per il nostro quotidiano l'arrivo del Solstizio d'Inverno: il passaggio alla stagione decisamente fredda che culmina nei mesi di gennaio e febbraio. Questo dipende dalla particolare posizione dell'asse terrestre rispetto al Sole, più che dalla distanza del nostro pianeta dalla stella che ci illumina e ci riscalda. Che ci crediate o meno (ma dovete crederci, perché è scienza!) Al Solstizio d'Inverno è il momento in cui la Terra si avvicina maggiormente al Sole, ma dato che l'asse terrestre la inclina verso l'esterno (e non verso il Sole) i raggi cadono con un angolo molto stretto (circa 23°). Ciò è valido per il solo emisfero boreale, mentre in quello australe succede esattamente l'opposto, visto che l'inclinazione è diversa. Nell'emisfero boreale il giorno del Solstizio d'Inverno è anche quello con il sole basso e infatti si raggiungono appena 8 ore di luce e poco più. Sebbene si ritenesse in passato che la festa di Santa Lucia fosse il giorno più corto dell'anno, questo "record" spetta invece al Solstizio d'Inverno. Giorno triste, dunque? No, perché è dall'indomani si ricomincia a camminare verso le lunghe e soleggiate giornate primaverili e invernali e pertanto il Solstizio d'Inverno assumeva anche il significato di rinascita in tempi passati.


Tradizioni del Solstizio d'Inverno

Come è facile intuire, il Solstizio d'Inverno è stata nei secoli passati una ricorrenza importante per tantissime popolazioni che festeggiavano questo momento particolare con diversi rituali. Per i celti era Yule la celebrazione che rendeva omaggio al passaggio della stagione con vari rituali. In Britannia presso Stonehenge si eseguivano riti di vario genere probabilmente nell'ora del tramonto. E i Romani? Per questo popolo era la Festa del Sol Invictus sulla quale peraltro pare sia stato rimodellato il Natale. Dal 17 al 23 dicembre per il popolo romano era anche il tempo dei Saturnali, giornate in cui si rendeva lode e sacrifici al dio dell'agricoltura e che cambiava, seppure per pochi giorni, la gerarchia della società. I servi potevano finalmente vivere qualche ora da uomini liberi e godere della vita, salvo poi tornare al punto di partenza allo scadere della festività. Come mai in molte di queste feste pagane erano diffusi sacrifici quali i riti? La ragione è che andando verso l'inverno, stagione avara di nutrimento, si eliminavano in questo modo i capi di bestiame che la popolazione non sarebbe stata in grado di nutrire. Inoltre, forse non tutti sanno che esistesse anche il Solstizio d'Inverno cinese (esattamente come esiste il Capodanno cinese) e rappresenta il momento di massima forza delle Ying.


Solstizio d'inverno a Stonehenge

Il solstizio d’inverno nella civiltà antica rappresentava numerose festività: il Natale per il cristianesimo; il Sol Invictus per i pagani e per i celti; Yule per il neopaganesimo; Alban Arthan, la festa della luce di Re Artù per la tradizione druidica e il Saturnalia nell’Antica Roma.
Stonehenge è il famoso sito neolitico che si trova a circa 130 chilometri a Sud di Londra, ad Amesbury. È composto da grosse pietre erette dette “megaliti”, poste in forma circolare. Alcuni sostengono che Stonehenge sia un antico osservatorio astronomico e, dunque, legato ai solstizi e agli equinozi: all’alba di questi particolari giorni, la luce del Sole entra perfettamente dalla porta principale del complesso.
Non si sa ancora cosa fosse esattamente Stonehenge in origine ma, oggi, è luogo di pellegrinaggio per i seguaci della Wicca e delle altre religioni neopagane, oltre che per la festa celtica. Rituali, culti e celebrazioni inerenti al solstizio d’inverno si contano in tutto il mondo e in numerose culture: basti pensare a Machu Picchu, luogo sacro per gli Inca e dedicato alle osservazioni astronomiche, oppure alle piramidi egiziane disposte in base agli orientamenti solari e stellari.

Significato del solstizio d’inverno per la massoneria

Per la massoneria, il solstizio d'inverno ha un significato esoterico. Nella tradizione massonica, questo fenomeno è legato al culto di Mitra. La massoneria è un’associazione di fratellanza che si diffuse, in Europa e nel resto del mondo, con l’obiettivo di unire gli uomini affinché potessero essere portatori di un'armonia universale e perfetta.
Anche per la massoneria, dunque, il solstizio d'inverno è carico di significato. La celebrazione dei solstizi venne trasmessa dai misteri mitriaci dal mondo classico. Mitra è un dio ellenistico e romanico adorato nelle religioni misteriche dal I secolo a.C. al V secolo d.C. La sua nascita era festeggiata durante il solstizio d’inverno e il suo culto influenzò diverse tradizioni e religioni: nello specifico, si credeva in Cautes e Cautopates, due dadofori che avevano assistito Mitra durante l'uccisione di un toro, simbolo del male. Cautes rappresenta il solstizio d'estate e Cautopates quello d'inverno.
È da questo culto che la massoneria ha tratto l’idea secondo la quale si ha l’apertura della Porta degli Uomini in estate e quella degli Dei in inverno: in questo periodo, i massoni devono chiudersi in se – situazione rappresentata dalle giornate più corte – per potersi, poi, aprire alla più grande luce interiore.



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