Il
giorno 27 agosto il pianeta Venere farà il suo ingresso nel segno del Leone e
vi rimarrà fino al 20 settembre. Con Venere in Leone, la passione prenderà il
sopravvento. Per il segno che ospita il Pianeta l’amore ritornerà a brillare e
anche la piccola fortuna (perché Venere in Astrologia rappresenta la piccola
fortuna), e anche per i rimanenti segni fuoco la situazione affettiva
migliorerà. Venere formerà degli aspetti positivi con Giove, Saturno e Urano
specialmente il trigono con quest’ultimo si avrà voglia di vivere l'amore senza
blocchi e tabù.
Glifo: esso è formato da un cerchio con una
croce verso il basso. La tradizione attribuisce una prevalenza al cerchio
(carnalità, desiderio ed edonismo), sulla croce (aspetto più mistico e
spirituale).
Archetipo: l’amore, il sentimento.
Venere
è il secondo pianeta personale, e il secondo per distanza dal Sole (Mercurio e
Venere sono gli unici due pianeti che si trovano tra la Terra e il Sole) dal
quale si può allontanare al massimo di 48°. Venere è visibile a ovest o a sud –
ovest dopo il tramonto (stella della sera), o a est o a sud – est prima
dell’alba (stella del mattino), spesso a un’altezza notevole sopra l’orizzonte.
Rappresenta,
i primi contatti affettivi dell’IO con l’ambiente esterno all’inizio del suo adattamento
sociale, le prime forme di socializzazione. La sua funzione riguarda
espressamente la costruzione dei fattori affettivi, parte importantissima per
la strutturazione dell’Io e fondamentale tappa nella vita infantile per
giungere alla costruzione di un senso di autostima personale, di un sano
rapporto con sé stessi e con gli altri e di una capacità di riconoscere i
valori interni che costituiscono i parametri individuali su cui agisce la
capacità di scelta.
Tutte
le potenzialità che il pianeta offre derivano dalla parola affetto.
Venere
è il pianeta che permette di essere attratti dal mondo esterno e quindi di non
restare fissati su di sé, insieme a Mercurio, ha il domicilio primario in un
segno d’Aria, elemento che ricorda il bisogno vitale della persona di
relazionare e scambiare
Grazie
a Venere l’individuo inizia a sperimentare quel contatto umano profondo da cui
scaturirà il desiderio di entrare in comunione con altre persone. Essa
simboleggia per un verso la capacità di amare, il calore, e le tonalità dei
sentimenti, come l’individuo li esprime, l’affetto e le relazioni in genere e
per altro il rapporto edonistico con le cose, il bello, il piacevole. Da ciò si
sviluppa il fascino personale ed il senso estetico della persona.
Il
simbolo venusiano a volte viene confuso e sovrapposto con quello lunare: in
realtà, Venere rappresenta
l’incontro con la parte del piacere e della gratificazione che giungono dalla
relazione e alimenterà la strutturazione di quella funzione psichica che chiamata
capacità di amare e di entrare in
relazione, mentre la Luna
fornisce protezione e nutrimento emotivo creando quel senso di attaccamento che
porta il soggetto a trovare dentro di sé la capacità di contenere le emozioni, di proteggersi dalle
situazione distruttive (interne ed esterne) e di imparare a dar vita e far
crescere. La Luna è molto legata al bisogno di radicamento ed alla creazione di
una situazione emotiva stabile in cui poter poi far nascere e crescere qualcosa
che dia anche un senso di continuità alla vita. Venere è, invece, la modalità
con cui si sperimenta la relazione e l’amore, ma rappresenta anche il senso di
umanità condivisa e la voglia di scambiare con altri.
Venere
stimola in età adulta l’individuo a cercare nelle relazioni, qualsiasi esse
siano, il senso di condivisione e di cooperazione, premesse indispensabili alla
vera costruzione di un senso sociale che prenda in considerazione gli altri
come esseri aventi uguali opportunità ed uguali diritti pur essendo tra loro
molto diversi (passaggio dalla Bilancia all’Acquario e dalla settima alla
undicesima casa).
Venere
non è solo la grande seduttrice amorosa: può considerarsi venusiano (e
attrattivo) tutto ciò che piace e che, pertanto, si vorrebbe portare
all’interno della propria vita. E’, difatti per mezzo di Venere che, da adulti,
ci si può innamorare dell’arte, della musica, della filosofia e di tutto ciò
che stimola il nostro desiderio di conoscere purché questo sia il riflesso di
qualcosa che è anche dentro di noi e che una volta conquistato aumenta il senso
di valore personale e di gratificazione.
Venere
è, dunque, importantissima per la formazione dell’Io in quanto è proprio dalla
sperimentazione dell’interazione basata sullo scambio affettivo e sulla
reciproca voglia di stare insieme che il Sé permetterà all’Io di sentire che
esiste.
Venere
è parte del principio di piacere e
quando la persona è in linea con questo archetipo prova gratificazione in ciò
che fa, desidera o ama, e ciò aumenta il suo senso di identità. Ciò che piace costituisce,
in sostanza, ciò che valorizza; ciò che non piace non avendo alcun valore per la
persona, la lascia indifferente.
Venere
pone l’accento sul fatto che le relazioni sono basate su gusti personali, su
scelte razionali e sulla capacità di valorizzare prima sé stessi e poi gli
altri, e sono mosse dal desiderio di superare il senso di separazione che l’Io
sperimenta, cercando punti di condivisione con le persone che ci piacciono, che
ama e con le quale desidera entrare in un rapporto di reciproco scambio e
condivisione. In questo Venere è inconfondibilmente diversa dalla Luna che
invece ricerca sempre la fusione emotiva sperimentata nella diade
madre-bambino; Venere imposta relazioni paritarie e pertanto necessita che
entrambi i soggetti della relazione abbiano acquisito il senso di separazione e
cerchino spazi di condivisione.
Venere
è un pianeta di Aria in quanto tutto ciò che la riguarda deve giungere da un
atto cosciente: l’amore stesso deve basarsi su una scelta ed una valutazione,
contrariamente all’innamoramento che è una pulsione derivante direttamente
dall’inconscio e che spinge alla mera riproduzione.
Nel
mito di Afrodite si scorgono alcuni elementi interessanti da analizzare a
livello psicologico per meglio capire l’archetipo venusiano. Afrodite, difatti,
sceglieva sempre, non era mai scelta: era lei a sfoggiare il cinto magico che
la rendeva irresistibile agli occhi di chi desiderava conquistare. Tuttavia,
per colpire il cuore dell’altro e far scattare la scintilla dell’amore ella doveva
rivolgersi ad Eros, essendo lui che possedeva le frecce ed era lui l’unico che
poteva lanciarle. Questo sembra sottolineare che tra il momento della visione
dell’altro e quello dello scatenarsi del desiderio che prelude al sentimento,
deve necessariamente intercorrere un certo tempo che, a livello simbolico,
rappresenta quello spazio di riflessione in cui entrano in gioco la valutazione
e la ragione.
L’amore,
come evidenziato dal mito, esige riflessione; senza una necessaria valutazione
delle reali capacità di accettazione di sé e dell’altro, non si passa mai dallo
stato di innamoramento a quello di amore e mai si arriva ad una significativa
ed autentica relazione adulta con l’alterità. Questo è il motivo per cui Venere
è considerata un pianeta personale.
Il
potere seduttivo di Venere è un gioco sottile e prezioso: spesso si attiva
attraverso lo sguardo, al punto che Platone parlava dell’amore come malattia
degli occhi.
In
astrologia, analizzando il simbolo di Venere nel segno e nella casa in cui si
trova ci si può fare un’idea precisa sui gusti della persona e su ciò che ella
deve attirare per sperimentare un incremento di benessere e di autostima.
A
Venere si associa anche quella zona della nostra psiche che è preposta alla cooperazione
e all’altruismo.
Venere,
inoltre, accentua il lato sensoriale possessivo ed il bisogno di conoscere la
realtà attraverso l’esperienza tattile e visiva e corrispondere, tra l’altro,
al gusto per le sfumature, alla ricerca di raffinatezza, alle buone maniere,
alla cortesia, al savoir-faire, alla diplomazia ed al potere di seduzione. Essa
non è mai filosofica, ma piuttosto edonistica e scompensa l’equilibrio psichico
dell’individuo se non trova soddisfazione a livello materiale.
L’atteggiamento
tendenzialmente edonistico di Venere attribuisce, ancora, all’individuo un
bisogno di pace e serenità di armonia, anche in termini di conduzione di una
vita comoda ed agiata, senza conflitti e traumi. L’edonismo vesuviano inclina
verso le gioie semplici della vita.
L’amore,
così come Venere lo intende, produce una spinta alla crescita con una modalità
estremamente interessante: prima illude di trovare l’uguale a sé all’esterno,
poi pian piano la conduce verso le differenze (prima esterne e poi interne) e
così l’aiuta a ritrovarsi e a completarsi, utilizzando la relazione da sé con
l’intento di indirizzarla gradualmente ad un vero senso di partecipazione al
mondo, unica possibilità per ritrovare il senso di totalità perduto. E’ un
ritorno all’armonia in piena consapevolezza e in piena libertà.
Venere
attraverso l’amore seduce e, illusoriamente, allontana l’uomo da se stesso,
mentre in realtà, proprio attraverso lo specchio dell’altro, lo traghetta nel
nostro mondo interno e gli fa scoprire quella parte di se che risuona nella
proiezione e che deve essere risvegliata (in questo Venere è un principio di
conoscenza per l’Io); successivamente, opera per riportarlo – sempre attraverso
l’amore e la relazione – a quel senso di partecipazione al mondo, alla specie e
all’universo.
L’Io
attraverso Venere vive l’esperienza di un Tu che dovrà presto o tardi diventare
un Noi.
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