Quest'anno l’Equinozio d’Autunno
arriva il 23, non il 21 settembre
La parola
"equinozio" deriva dal latino e significa "notte uguale"
(al dì), ovvero la notte dovrebbe avere la stessa durata del giorno. In realtà
a causa di effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse
solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno ecceda, seppur di
poco, quella della notte. Nell'emisfero settentrionale l'equinozio d'autunno
cade generalmente o il 22 o il 23 settembre, ovvero quando il sole incrocia il piano
dell'equatore terreste (perpendicolarmente), nel punto detto degli equinozi. Il
punto dell'equinozio d'autunno è anche chiamato punto della Bilancia.
Quest'anno l'equinozio
d'autunno si verificherà domenica 23 Settembre alle 01.54 UTC (03:54 italiane).
La primavera quest'anno è
arrivata il 20 marzo.
La variazione della data
dell'equinozio è legata al sistema di calendario gregoriano, introdotto da
Gregorio XIII nel 1582 come correzione del calendario giuliano. Stabilito dal
concilio di Nicea, la data fondamentale (sulla base della quale si calcola la Pasqua)
è quella dell'equinozio di primavera, stabilita nel 21 marzo (ma può variare).
In base a quella si calcolano gli altri.
Ma tale sistemazione non è
perfetta: il nostro calendario divide un anno in 365 giorni, cioè circa un quarto
di giro in meno di quanti la Terra ne compia su sé stessa durante una
rivoluzione completa attorno al Sole. La rivoluzione però dura 365 giorni, 5
ore, 48 minuti e 49 secondi.
La soluzione sono gli anni
bisestili. Tutti sanno che ogni 4 anni, aggiungiamo un giorno, il 29 febbraio.
Ma quel giorno non basta per riallinearsi completamente. La regola è più
complessa, ed è come segue:
ogni 4 anni bisogna aggiungere
un giorno - sono appunto gli anni bisestili;
ma ogni 100 anni bisogna
togliere un giorno: quindi il 2100 non sarà bisestile;
in più ogni 400 bisogna raggiungere
un giorno: ecco perché il 2000 è stato bisestile
Il ritardo accumulato ogni
anno fa sì che il momento degli equinozi (anche quello di primavera) siano in
un orario e un giorno diverso rispetto al precedente. Quello d'autunno si
alterna: per due anni cade il 22 settembre e gli altri due anni il 23
settembre.
SOLE ALL'EQUINOZIO- Agli
equinozi il sole sorge quasi esattamente a Est e tramonta quasi esattamente a
Ovest. Per la precisione all'equatore il sole sorge in circolo verticale
dall'orizzonte est fino allo zenit e poi tramonta in circolo verticale dallo
zenit all'orizzonte ovest; al Tropico del Cancro il sole passa a Sud, dove
giunge alla sua massima altitudine per quel giorno che è 66°33'; al Tropico del
Capricorno il sole passa a Nord, dove giunge alla sua altitudine massima per
quel giorno che è 66°33' mentre ai Poli il sole passa da un dì lungo 6 mesi ad
una notte lunga 6 mesi (o viceversa).
Dal
punto di vista astrologico, l'entrata del Sole nella Bilancia, segno
dell'Equilibrio, ci riporta al significato latino del nome. Cardinale e opposto
al suo gemello primaverile, ci ricorda che questi sono gli ultimi giorni in cui
le forze si bilanciano e che a seguire l'oscurità vincerà per i successivi sei
mesi, sulla luce.
MITI-
Questo avvenimento ha sempre rappresentato nell'antichità un momento speciale
nel quale le forze di luce e tenebra sono in perfetto equilibrio. Per molte
culture l'Equinozio d'Autunno è un giorno di celebrazioni. Nella tradizione
iniziatica questo momento rappresenta un passaggio, un tempo per la
meditazione, per rivolgersi all'interno, durante il quale la separazione tra
ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a
scomparire. Nel calendario agricolo contadino, purtroppo, poco o nulla è
rimasto delle ritualità festive autunnali e bisogna aspettare la fine di
ottobre con Ognissanti per trovare ancora gli antichi riti di passaggio rurali
e pagani, quel momento che i Celti chiamavano Samhain.
Ma nella memoria di queste
antiche popolazioni l'Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon:
il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Indicato col nome di Maponus
nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito
tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al
giorno in cui venne liberato da Culhwch, cugino di Re Artù. A causa del suo
soggiorno ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre.
Il suo rapimento è
l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone. Ricordiamo infatti che
nell'antica Grecia si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, riti misterici che
rievocavano appunto il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra che
regolava i cicli vitali della terra, condotta agli inferi dal dio Ade che ne
fece la sua sposa. La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto e fin
quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e
delle piante e sterile la terra.
Riassumendo in entrambi i miti
quello che viene ciclicamente rivissuto ad ogni autunno è il sacrificio del
dio/dea che, dopo le gioie e glorie amorose della primavera e dell'estate, dopo
aver dato con la massima potenza fecondante i frutti a tutti gli esseri
viventi, è costretto/a a morire a sé stesso, a declinare nel buio della Terra,
intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero.
Nella tradizione druidica
l'Equinozio d'Autunno veniva chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce
dell'Acqua). Esso rappresentava la seconda festività del raccolto, segnando per
parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato
l'inizio. Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio,
come lo erano all'Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno
fino ad essere più lunghe dei giorni, e l'inverno sarà di nuovo tra di noi.
L'equinozio è anche il Tempo
del Seme, delle Radici officinali, delle Potature, del Compost e dell'Acqua.
Durante la Rivoluzione
francese, dal 1793 al 1805, questo giorno divenne il Primo dell'Anno ed in
Giappone ancora oggi è una festività dedicata agli avi ed alla famiglia.
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